Chi non ha problemi da risolvere.. alzi la mano.
Esistono diverse modalità e sistemi per approcciare al problema e per individuare una o più soluzioni.
In questo primo post, ho preso in considerazione il modello PSS. (vds. anche in wikipedia)
PSS è l'acronimo di Problem Solving
Strategico, un modello sviluppato in maniera originale da Giorgio Nardone per
risolvere realmente e in maniera fruttuosa problemi complessi. Questa
metodologia si può applicare a qualsiasi problema ed è importante sottolineare
che ha riscontrato particolare successo in campo manageriale dove chi gestisce
organizzazioni o aziende necessita di capacità per risolvere problemi complessi
con tempestività. Quando ci troviamo di fronte a una difficoltà sia essa di
tipo personale o professionale la prima cosa che ci viene da fare per
risolverla è utilizzare una strategia che ci appare produttiva.
Quando ci
troviamo di fronte ad un problema i passi da seguire sono sette:
1. Definire il
problema nei termini più completi e precisi: l'accento va posto su come il
problema si presenta ora. Nel definire il problema in termini concreti, è utile
immaginare come potrebbero percepire il problema altre persone che conosciamo
bene, assumendo il loro punto di vista. Questo apre la strada ad una percezione
diversa e più ampia, dando al problema delle nuove prospettive. La definizione
del problema è uno dei passi sui quali è consigliabile spendere più tempo,
perché permette di risparmiare molto tempo in seguito.
2. Concordare
l'obiettivo: una volta definito il problema, si stabilisce un obiettivo
desiderato. A questo punto va definita quale sarebbe la realtà concreta che
farebbe ritenere l'obiettivo raggiunto.
3. Individuazione e valutazione di
tutte le soluzioni tentate fino ad ora per risolvere un problema ed anche di
tutti i tentativi fallimentari messi in atto allo stesso scopo: sono proprio le
tentate soluzioni messe in atto dal soggetto ad alimentare il problema che
questo vorrebbe risolvere.
4. La tecnica del come peggiorare: questa tecnica
consiste nel chiedersi cosa bisognerebbe fare per complicare ulteriormente la
situazione problematica. Questo gioca un ruolo importante nella risoluzione, in
quanto ha l'effetto di creare un'avversione verso tutte le azioni fallimentari
compiute in precedenza ed accende la consapevolezza che le tentate soluzioni
hanno mantenuto vivo il problema e che quindi il cambiamento è inevitabile,
creando una forte leva motivazionale .
5. La tecnica dello scenario oltre il
problema: è una strategia che consiste nell'andare ad immaginare lo scenario
che si presenterebbe al di là del problema come se il problema fosse stato
pienamente risolto una volta che l'obiettivo prefissato fosse stato pienamente
raggiunto. Bisogna quindi immaginare la nostra situazione ideale.
6. La tecnica
dello scalatore dei piccoli passi: è la tecnica alla quale si fa spesso ricorso
in quanto spesso c'è una difficoltà nel capire quale sia il primo passo da
compiere. Per tanto si ragiona come farebbe uno scalatore che ha l'intento di
raggiungere la vetta di una montagna. Invece di partire alla base della
montagna nello studio del percorso da seguire parte dalla vetta e procede a
ritroso fino al punto di partenza. Questo permette di individuare un percorso
minimo necessario alla risoluzione del problema.
7. Aggiustare progressivamente
il tiro: se il problema fosse complesso, ossia richiedesse più soluzioni per la
sua risoluzione, è fondamentale non affrontare insieme tutti i problemi. Una
volta risolto il primo, si passa al secondo e così via mantenendo fin
dall'inizio la visione globale e delle possibili interazioni fra le
concatenazioni dei problemi. E' inoltre importante far fronte a tutti i
cambiamenti che si presentano via via in itinere fino a giungere alla soluzione
stabilita.
“Il Problem Solver strategico è come un esperto marinaio che, in
mezzo all'oceano, cerca di prevedere e programmare le proprie azioni sulla base
delle condizioni del mare in quel momento. Deve prevedere l'insorgere di
imprevisti e prepararsi ad affrontarli confidando soltanto sulla sua
"consapevolezza operativa", non sul controllo assoluto degli eventi.
Non
solo, ma egli non conosce e non può conoscere né la profonda verità del mare né
il perché dei suoi mutamenti. Eppure con questa sua conoscenza limitata al
"come fare" attraversa gli oceani e fronteggia le tempeste adattando
sempre il suo agire all'evolversi degli eventi”.
Uno strumento utile per approcciare al problema e risolverlo è il metodo FARE che significa:
Focalizzare
·
Creare un elenco di problemi
·
Selezionare il problema
·
Verificare e definire il problema
·
Descrizione scritta del problema
Analizzare
·
Decidere cosa è necessario sapere
·
Raccogliere i dati di riferimento
·
Determinare i fattori rilevanti
·
Valori di riferimento
·
Elenco dei fattori critici
Risolvere
·
Generare soluzioni alternative
·
Selezionare una soluzione
·
Sviluppare un piano di attuazione
·
Scelta della soluzione del problema
·
Piano di attuazione
Eseguire
·
Impegnarsi al risultato aspettato
·
Eseguire il piano
·
Monitorare l'impatto durante l'implementazione
·
Impegno organizzativo
·
Completare il Piano.
·
Valutazione finale
Vi auguro di risolvere sempre tutti i problemi che vi si presentano.
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